Qualche giorno di fine estate.
Uscivano a lastre dalle labbra
ingabbiate forte senza istanti.
Le dita accarezzano e ridono su certe percezioni trasferite
(meglio dei pensieri o del sapere)
Come sopportarsi nella comunicazione del silenzio ?
Spoglio il soggetto solo per sentire l'energia dei desideri e divoro per sentire meno l'inadeguatezza delle persone. Esiste l'esistenza?
Non è più tempo, tutto rimane equidistante e congruente agli steli primari…
Sanno che posso svegliare gli elementi e distruggere senza scegliere, sollevare senza fatica foglie e insetti per allontanare il vento, mescolarmi con acidi e alcali per trovarmi qui e là, con o senza vita ? Loro lo sanno ?
Hanno conosciuto poco e di quella parete remota che oggi sale, ad occhi chiusi, in mezzo ad antenne e gemmazione non prevedono ritorno. S'aggrappa su noduli limacciosi e scoppiettanti.
Rilievi ordinari